pilonePilone (n°1 e 3): sorta di incrocio tra un cinghiale affetto da schizofrenia e un nano da giardino.
Il pilone di base è generalmente basso, grasso come un monaco, con occhietti porcini e bava alla bocca e pone regolarmente ai colleghi questa domanda relativamente filosofica “Quando si mangia?”. Fa parte della prima linea, col suo amico tallonatore e il suo altro compagno pilone.
Questi simpatici giocatori hanno l’immenso onore di piantare il muso direttamente contro quello dei loro omologhi avversari nelle mischie chiuse.
Non esitate a mordere le orecchie dei vostri avversari: sono lì apposta!

TallonatoreTallonatore (n°2): appartiene alla stessa sottofamiglia del pilone, salvo essere più piccolo (e leggermente più intelligente, ma veramente appena un pochino di più), ma possiede le stesse abitudini carnivore.
Contrariamente a quello che si può pensare, il tallonatore non ha davvero altro ruolo che piantare un buon colpo di tallone al pallone quando il nano da giardino mediano di mischia lo introduce nella mischia (mi ripeto e ‘fanculo).
Ricade ugualmente su di lui il compito ingrato di lanciare il pallone nelle touche, chi lo sa perché! Senza dubbio i creatori del gioco trovavano che questa posizione fosse troppo sacrificata (limitandosi il suo ruolo a un colpo di tallone sul pallone ogni quarto d’ora), e ritennero più giudizioso aggiungere qualche cosina per equilibrare (anche se ciò resta meno divertente che schiacciare il pallone tra i due pali)

Seconda lineaSeconde linee (n°4 e 5): essendo in genere intorno ai 2 metri, sono i più alti della squadra, e sono molto spesso tanto stupidi quanto alti.
Questa specie di cavallo non ha in genere alcuno scrupolo a scardinare il femore del proprio avversario o a seppellirlo vivo nell’area di meta. Il suo ruolo è comunque importante perché questi due perticoni sono quelli che controllano la direzione della mischia, e che sono in grado di farla girare (relativamente difficile, perché occorre anche manovrare i tre cinghialoni in prima linea).
Il loro fisico ne fa inoltre dei perfetti saltatori in touche, adepti delle battaglie aeree. Si dice che una buona seconda linea che salta in touche equivale a 5 bombardieri B52.

Terza lineaTerze linee ala (n°6 e 7): vero incubo dei mediani di mischia, il loro ruolo consiste essenzialmente nell’appiattire la colonna vertebrale di questi ultimi al momento dell’uscita dalla mischia, per impedirgli di distribuire il pallone ai trequarti. In genere placcano come dei pazzi, che uno abbia la palla o no non è un loro problema, basta che gli si trovi davanti.
Non sono mai gli ultimi quando si tratta di accendere una rissa, ma in compenso sono i primi tra tutti a uscire per cartellini (e i primi responsabili di uscite dal campo per ferita, stranamente).

Numero 8Terza linea centro (n° 8): è quella specie di montagna di muscoli in fondo alla mischia. E’ messo così così nella mischia (ha il culo delle due seconde linee proprio davanti agli occhi), ma ha un ruolo abbastanza equilibrato in confronto agli altri avanti. In effetti, è molto raro che questi ultimi riescano a trascinare le loro grosse carcasse sgraziate fino alla meta senza farsi seppellire prima da un’orda di bruti.
Un buon numero 8 deve essere incisivo, e far rimpiangere di essere nato al malcapitato che abbia avuto l’audacia di tentare di placcarlo. Da questo capite bene che se qualche monello pensa di potersela cavare tentando un placcaggio su questa specie di carrarmato, ha più probabilità di finire sparpagliato ai quattro angoli del campo che di riuscire a rallentarlo non foss’altro che di un millesimo di secondo. Non c’è da scherzare.

mediano di mischiaMediano di mischia (n°9): il più piccolo della squadra. Vale a dire che il mediano di mischia deve regolarmente essere sostituito, per poco che la terza linea avversaria si mostri almeno aggressiva.
Il suo ruolo consiste nell’introdurre il pallone nella mischia mentre i due pack sono impegnati a massacrarsi allegramente. Poi, se non se ne occupa la terza centro, lo raccoglie alla sua uscita. Notare che nel secondo caso, è qui che corre il maggior rischio di beccarsi una enorme terza linea sul fondoschiena (per usare un termine fine). Deve anche avere un buon gioco al piede, se vuole sopravvivere abbastanza a lungo da finire la partita, perché spedire la palla lontano può prevenire il placcaggio (o anche no, sapete com’è…)

AperturaMediano d’apertura (n°10): è quello che assomiglia al modello della pubblicità di Armani.
In genere un calciatore che ha saputo ritrovare la lucidità, deve saper rifornire intelligentemente i sui trequarti di buoni palloni, in perfetta coordinazione con il suo mediano di mischia.
Teoricamente uno dei giocatori meno esposti al placcaggio insieme con l’estremo, ciò può cambiare radicalmente se appena prova ad avventurarsi oltre i 22 avversari in possesso di palla. Deve essere lucido quando gli avanti hanno la faccia sporca e la mente altrettanto.

AlaTrequarti ala (n°11 e 14): le tre caratteristiche di questi giocatori sono la velocità, la rapidità e lo scatto.
E’ tutto ciò che serve per essere una buona ala! Nient’altro. Oh, magari sapere un po’ placcare le volte che il vostro oppositore è sopravvissuto al bombardamento delle terze linee e che l’estremo è incastrato sull’erba, ma normalmente, a parte aspettare che vi rifilino il pallone direttamente in mano e filare a tutta velocità verso la linea di meta, rischiate di entrare in uno stato precomatoso abbastanza rapidamente.

Trequarti centroTrequarti centro (n°12 e 13): sfortunatamente per te, se non hai mai commesso un omicidio volontario, non puoi giocare in questa posizione.
Questi giocatori non mostrano alcuna pietà per i loro avversari, non parlano con nessuno, tornano a casa da soli la sera, senza dubbio per andare a fare a pezzi la vicina con la motosega. Si nutrono solo di vin brulé e ascoltano musica celtica nel tempo libero. Gente pericolosa…

EstremoEstremo (n°15): parente prossimo del mediano d’apertura, ma più completo, perché oltre ad avere un calcio irreprensibile, l’estremo deve saper distribuire dei placcaggi impeccabili e avere una buona velocità di punta.

Senza dubbio il ruolo più stressante, perché se per caso vi divertite a fare gli scemi con i vostri amici avanti per andare a spaccare qualche trequarti, correte il grosso rischio di prenderli per la coda mentre vedete arrivare il pallone a quella bastarda di un’ala che fila verso la linea di meta.
Inoltre, dovete resistere alla carica selvaggia di una terza linea, ed essere pronti a subire un’impiccagione generosamente offerta dalla vostra squadra nel caso che manchiate un placcaggio.